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Tanti i partecipanti al convegno organizzato dall’Atletica L’Aquila e dall’ANSMeS

Aggiornamento: 9 mag 2022

“ Sport, inclusione e giovani: insieme per conquistare il futuro"



Cambiamento culturale e un ambiente facilitatore di salute e benessere per guardare al futuro sono state le tematiche principali che hanno fatto emergere i relatori

Venerdì presso la sala riunioni di Sport e Salute si è svolto il convegno organizzato dall’Atletica L’Aquila e dall’ANSMeS (Assoc. Nazionale Stelle, Palme e Collari d’oro al Merito del CONI e del CIP) Abruzzo-L’Aquila “Sport, inclusione e giovani: insieme per conquistare il futuro”. Il convegno, inserito all’interno della seconda delle quattro giornate del progetto sportivo Corrilaquila con noi, si è svolto in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila Dip. SCAB, corso di studio in Scienze Motorie e il Comitato Italiano Paralimpico Abruzzo, ha richiamato molti partecipantia anche per la singolarità delle tematiche trattate. Cambiamento culturale, educazione, rispetto di sé e degli altri e soprattutto dell’ambiente, in un contesto dove lo sport sia “facilitatore” della salute e del benessere, dell’attività e della partecipazione inclusiva, sono state le tematiche principali emerse durante i lavori. Presente in sala il presidente nazionale ANSMeS Francesco Conforti, che già dal pomeriggio precedente il Convegno, ha avuto un incontro con i quattro delegati ANSMeS delle provincie e con il delegato regionale per l’Abruzzo. Moderatrice dell’incontro la giornalista Angela Ciano.



Il convegno è stato in linea con il progetto nazionale ANSMeS 2022 “ Sport e giovani”. Dopo i saluti del Presidente Nazionale ANSMeS, del delegato regionale Piero Natale e provinciale Paola Aromatario, del delegato provinciale CONI L’Aquila Vincenzo Di Cecco e del presidente dell’Atletica L’Aquila Corrado Fischione ha aperto i lavori la Prof.ssa Maria Giulia Vinciguerra Dip. SCAB - Università degli Studi dell’Aquila, Responsabile di Ateneo per lo Sport, il suo intervento “L’Attività motoria nella disabilità come cultura e stile di vita “.



La Prof.ssa nell’introdurre il tema della disabilità ci ha tenuto a precisare come la disabilità sia in tutti noi e sia per tutti noi, per cui l’adattare l’esercizio fisico alle persone, è andare incontro alle esigenze di tutti, indistintamente, perché nella sua perfezione il corpo umano è una macchina adattabile e perciò richiede flessibilità. Nel dare un taglio inclusivo al convegno, ha ricordato come sia indispensabile un cambiamento culturale soprattutto in questo momento in cui viviamo attraverso i media una guerra, quella in Ucraina, paradossale sotto ogni punto di vista. La società in questo momento particolare ha bisogno di ritrovare il senso delle cose attraverso l’educazione, la cultura, lo stile di vita. Nel 1948 con i primi Giochi per la disabilità di Stoke Mandeville, Sir Ludwing Guttmann operò un cambiamento culturale, che fu ancora più incisivo con la 1^ Olimpiade Paralimpica di Roma nel 1960. Da allora di strada ne è stata fatta tanta, basti pensare alle 69 medaglie, conquistate dagli atleti della nazionale paralimpica alle ultime paralimpiadi di Tokyo. La Prof.ssa Vinciguerra ha richiamato la Costituzione Italiana artt. 2 e 3, in quanto può veramente incrementare l’educazione che comunque deve partire dalla famiglia e dalla scuola. I principi sanciti dalla carta costituzionale, sono sacrosanti, ad essi dobbiamo riferirci quotidianamente se vogliamo costruire un mondo migliore e più inclusivo. Ogni singolo deve avere una sua condizione sociale, culturale, religiosa e politica rispettata, una posizione che garantisca i diritti inviolabili dell’uomo. È necessario quel rispetto assoluto tra noi, rispetto che abbiamo perso da tanto tempo, trascinandoci nell’odio e nel riscatto. Tutti i cittadini devono educarsi a stare insieme e lo sport e l’attività motoria è anche dentro la Costituzione, nel rispetto della persona, del sacrificio, della fatica e del senso di responsabilità di ognuno. Una comunità senza regole non è una comunità, uno sport senza regole non è uno sport.



Il secondo intervento è stato quello della Prof.ssa Marianna Traversetti – Ricercatrice in Didattica e Pedagogia Speciale DSU Università degli Studi dell’Aquila, “Disabilità e partecipazione inclusiva: il contributo dell’International Classification of Functioning Disability and Health” il titolo del suo intervento. La Prof.ssa ha tenuto a precisare come il contributo della classificazione funzionale del funzionamento, della disabilità e della salute, sia una classificazione promossa da 191 paesi da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001, vigente soprattutto dal punto di vista culturale, eziologico, etico. Secondo la classificazione funzionale, ogni individuo funziona se le caratteristiche personali, biologiche, caratteriali, le proprie attitudini, il proprio background, i propri interessi sono in interazione positiva con l’ambiente in cui vive. Un buon funzionamento dell’essere umano, si basa su fattori ambientali che permettono all’individuo di agire senza incontrare difficoltà, nel rimuovere tutte le barriere e nell’introdurre “i facilitatori dell’attività e della partecipazione delle persone”. L’intervento dell’atleta paralimpica Federica Nardecchia che ha letto una lettera in cui spiegava il suo percorso di crescita all’interno dell’Atletica L’Aquila, ha offerto lo spunto alla Prof.ssa Traversetti per spiegare come Federica abbia trovato all’interno della sua società, dei fattori ambientali e relazionali, una qualità di azione educativa e di sostegno, che sono stati facilitanti per la sua partecipazione sociale.



Quindi è importante per il buon funzionamento di ognuno di noi, mettere in interazione le nostre risorse interne, capacitazioni, le capability approach, con quelle, che si attingono dall’ambiente e anche dallo sport. In questo senso il gioco e lo sport determinano lo sviluppo della creatività e delle abilità motorie, inoltre, mentre si fa sport si esperisce la felicità e si attivano anche le aree del piacere Lo sport è un attivatore cognitivo-emotivo nel bambino, il gioco sportivo è una fonte di conoscenza e insegnare lo sport porta con sé finalità etiche e educative di crescita delle persone. La Prof.ssa Traversetti ha concluso il suo intervento ribadendo come l’ICF abbia rivoluzionato il concetto di disabilità e come sia l’ambiente a creare disabilità, invece l’ambiente è deputato a creare la salute e il benessere di ognuno di noi. Mario De Benedictis, Ins. e allenatore specialista di atletica leggera “Percorsi di inclusione in sport individuali”, nel suo intervento ha evidenziato come l’inclusione inizi da un cambiamento culturale interno a ognuno di noi, da ciò che si può fare, dal valorizzare le risorse presenti, dalla collaborazione tra persone con ruoli diversi ma condivisi. Nel far riferimento alla sua esperienza di “maestro elementare”, non sono mancati riferimenti al suo percorso di atleta e allenatore, non solo del fratello Giovanni De Benedictis, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, ma anche di Alex Schwazer, al fianco di Sandro Donati. Ha letto la carta dei diritti del bambino nello sport, Ginevra 1992, per ricordare come lo sport sia un diritto per il bambino come il diritto di divertirsi, giocare e di non essere un campione.



A seguire l’intervento di Giulia Fischione, Assistente Sociale e allenatrice di atletica leggera, “Lo sport, i giovani e la disabilità al tempo della pandemia: un’esperienza sul campo”. Dopo un breve excursus sull’attività dell’Atletica L’Aquila con i giovani e paralimpica e i riferimenti normativi riguardanti la disabilità in Italia e a livello europeo, Giulia è passata ad illustrare ai presenti come l’Associazione sportiva e culturale ha affrontato il periodo del lockdown durante e dopo la pandemia, adattandosi velocemente alla nuova normalità. Molte manifestazioni dell’Associazione sono state rimodulate e gli spazi sono stati riconfigurati e risignificati all’interno dello “spazio campo”. Così tanti giovani e gli atleti paralimpici hanno potuto superare quelle incertezze dettate dal distanziamento sociale, dalla DAD e ritrovare la propria identità. Presso l’impianto di atletica leggera sono state riorganizzate le prime gare, i cosìddetti TAC, che proprio a L’Aquila hanno fatto ripartire l’atletica leggera abruzzese. Nel 2020-2021 e 2022 sono stati organizzati presso l’impianto “ Isaia Di Cesare” anche i campionati regionali paralimpici FISPES e FISDIR e la Campestrina della Perdonanza giunta quest’anno alla 43^ edizione. Inoltre l’attività del Centro Estivo ha permesso di offrire un servizio alla comunità sul territorio, alle famiglie durante l’estate, con un’attività sportiva socio-psico-educativa per bambini e ragazzi della nostra città dai 5 ai 17 anni.



Alessandra D’Ettorre campionessa mondiale di ciclismo app. scelto CC. Forestali, “Lo sport occasione di crescita per i giovani: la mia esperienza da Castelvecchio Calvisio ai Mondiali 1996”, ha invece raccontato la sua esperienza da quando si è avvicinata al ciclismo con Renato Palumbo, in sala, fino ai più importanti successi ripercorrendo la vittoria a Novo Mesto in Slovenia nel 1996, la vittoria agli europei di Kielci in Polonia nel 2000, i cinque tricolori e le varie vittorie in tappe cui a partecipato e vinto in Italia. Ha ricordato la sua esperienza di capitano, nel supportare le compagne della squadra azzurra, il ruolo importante dello “scudiero” che scorta il compagno designato per la vittoria e come si debba imparare tanto dalle sconfitte: “nella vita sono di più le sconfitte che le vittorie, per questo bisogna imparare più dalle sconfitte” captando con la sua testimonianza l’attenzione dei tanti giovani in sala. Infine è intervenuto Antonio Rotondi, Consigliere Naz.le FISPIC- Federazione Italiana Sport Paralimpici per ipovedenti e ciechi - “Attività sportiva sensoriale: l’esperienza di un non vedente nel mondo dello sport”, accompagnato dal Delegato FISPIC Abruzzo Federico Di Francesco. Antonio Rotondi nell’illustrare l’attività della società ASD L’Aquilone dell’Aquila, ha proiettato un video che spiega le attività che svolge l’Associazione: goalball, blind tennis, showdown, torball.


Ha terminato i lavori il Presidente Regionale Fitet (Federazione Italiana Tennistavolo) Stefano Comparelli che ha illustrato il progetto di tennistavolo con alcune scuole dell’Aquilano. L’evento è stato accompagnato da intermezzi musicali delle pianiste Agnese Saccomandi e Alisa Yurkina che si sono esibite su pezzi di Beethoven e Chopin. Sono stati esposti tre quadri a tema con acquerello realizzati da Martina Tomolati. La partecipazione al convegno ha dato diritto al riconoscimento di 1 CFU per gli studenti del corso di studio in Scienze Motorie. Durante l’evento sono stati consegnati dei riconoscimenti da parte dell’ANSMeS Abruzzo-L’Aquila ai ragazzi dell’ Associazione Italiana Persone Down dell’Aquila presenti al convegno e al Presiedente Nazionale ANSMeS Francesco Conforti. Anche l’Atletica L’Aquila ha consegnato due riconoscimenti uno a Luigi Chiodi dell’Ecologica Giulianova per la vicinanza all’Associazione durante e dopo il terremoto del 2009 e al Presidente ANSMeS Conforti. Due maglie della collezione dei quarant’anni di attività dell’Atletica L’Aquila, sono state consegnate alla campionessa del mondo di ciclismo Alessandra D’Ettorre e al giocatore della nazionale paralimpica di Goalball Dimitri Bernardi.



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